
La parola ecomafia è un neologismo coniato da Legambiente per indicare le organizzazioni criminali che commettono reati arrecanti danni all'ambiente.
In particolare sono generalmente definite ecomafie le associazioni criminali dedite al traffico e smaltimento illegale di rifiuti e all'abusivismo edilizio di larga scala. Anche attività quali l'escavazione abusiva, il traffico di animali esotici, il saccheggio dei beni archeologici e l'allevamento di animali da combattimento possono essere considerate in questo modo.
Secondo il rapporto Ecomafia 2007 di Legambiente[1], il giro d'affari sarebbe stimabile in circa 23 miliardi di euro all'anno. Le regioni ove si registrano il maggior numero di reati ambientali sono nell'ordine Campania, Sicilia, Calabria e Puglia, le stesse in cui sono presenti le principali organizzazioni mafiose italiane.