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martedì 9 marzo 2010

Energie rinnovabili in Germania e noi? Cosa aspettiamo?



In Germania riscaldamento pulito ed economico.
Tre quarti dei tedeschi reputano l’investimento in un riscaldamento da fonti rinnovabili “conveniente” o “molto conveniente”. Una legge in vigore da quest’anno prevede, infatti, l’utilizzo di energie rinnovabili per il riscaldamento di tutte le nuove costruzioni. La Germania è il maggior consumatore energetico europeo, ma è anche uno dei paesi più coscienti dei problemi energetici.

Soprattutto in tempi in cui i risparmi potrebbero perdere valore conviene fare degli investimenti. Secondo gran parte dei tedeschi un’azione sicura è investire in un riscaldamento ‘rinnovabile’: pannelli solari, riscaldamento geotermico o a pellet (segature di legno a forma di cilindri, con una combustione CO2-neutrale).
Un quinto dei tedeschi ha già fatto il passaggio a un riscaldamento ‘pulito’, e un altro quinto intende farlo nei prossimi cinque anni (Forsa agenzia per analisi statistiche 1/’09). Come mai allora il riscaldamento complessivo in Germania è prodotto solo per il 7,3% da energie rinnovabili?

Secondo Forsa il problema sono gli edifici pubblici, quelli industriali e i condomini di affittuari (i quali sono molto più comuni che in Italia): chi possiede o gestisce un condominio senza doverne pagare il riscaldamento, non è interessato ad investire in un sistema che in realtà è più conveniente. “Un terzo delle spese energetiche di uno stabile sono da attribuire al riscaldamento, investendo in un sistema rinnovabile si potrebbe ridurre notevolmente la bolletta,” spiega Jörg Mayer gestore di AEE (agenzia per energie rinnovabili).

“Ma non è solo una questione di risparmio: attraverso questo tipo di riscaldamento il valore dell’edificio sale, mentre diminuisce il suo impatto sull’ambiente,” prosegue Mayer. Sono questi gli argomenti che hanno convinto circa la metà dei tedeschi a compiere l’investimento.


Inoltre, una legge entrata in vigore dal primo gennaio 2009 stabilisce che gli edifici in costruzione dovranno ricavare l’energia per il riscaldamento almeno in parte da fonti rinnovabili. Ma quanto grande sarà questa ‘parte pulita? La legge non lo specifica. In totale però, il governo promette di utilizzare energia rinnovabile per il 14% del riscaldamento entro il 2020.
Per ottenere questi risultati lo stato incoraggia gli investimenti sostenibili. Chi fa costruire un riscaldamento rinnovabile, ad esempio, ottiene il cosiddetto ‘premio clima’: aiuti finanziari che variano a seconda di grandezza e configurazione del nuovo sistema di riscaldamento.

La Germania è il maggior consumatore europeo di energia e il sesto a livello mondiale (Il mondo in cifre 2008). Tra grandi consumatori, però, è l’unico a non esserne anche un forte produttore, forse per questo i tedeschi sono così coscienti del problema energetico. La situazione di base è simile in Italia: quarto consumatore, ma misero produttore di energie in Europa.

Ma questa è un’altra storia.

(di Elisabeth Zoja)

Per non parlare dei posti di lavoro che si vengono a creare...


Germania, da energie rinnovabili 150mila posti di lavoro:

La Germania si conferma il paese europeo più impegnato nelle energie rinnovabili. Oltre il 10% dell'energia prodotta proviene da fonti di energie rinnovabili con un impatto sull'occupazione di 150mila posti di lavoro. Lo afferma il direttore dell'Agenzia per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, Uwe Hartmann, nel recente incontro della Coldiretti "Meno smog in città con l'energia verde in campagna". (fonte Agi 16/02/2005)

La Germania vanta una potenza di 700 Mw soltanto nel fotovoltaico con investimenti in corso per incrementare la produzione di ben 12 volte nei prossimi cinque anni. L'obiettivo tedesco è ambizioso ma anche realistico: raddoppiare la produzione di energia rinnovabile entro il 2010.

Gli investimenti tedeschi saranno concentrati, oltre che nel fotovoltaico, anche nell'energia solare termica per il riscaldamento e nella produzione di energia dalle biomasse.

In oltre aggiungo questo video,


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