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Il mondo di Semola, un luogo immaginario dove la speranza è l'ultima a morire, tutti possono "dire la sua" sempre e comunque, ma soprattutto, dove le persone che ritengono di avere una risposta per salvare il pianeta Terra da una fine catastrofica, vengono ascoltate e prese in considerazione. Il motivo per cui ho creato questo Blog, infatti, è quello di raccogliere in un unico indirizzo quello che posso trovare riguardo le soluzioni possibili per evitare di inquinare ancora di più il nostro pianeta, tutto questo con la voglia di conoscere,sapere e la totale ingenuità di un bambino di nome Semola. Con la speranza che questo luogo non rimanga immaginario e diventi realtà il prima possibile, vi invito a commentare e vi dò il benvenuto nel mio Blog. Semola

mercoledì 10 febbraio 2010

Energia nucleare (Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.)

Con energia nucleare si intendono tutti quei fenomeni in cui si ha la produzione di energia in seguito a trasformazioni nei nuclei atomici.[1] L'energia nucleare, insieme alle fonti rinnovabili e le fonti fossili, è una fonte di energia primaria, ovvero è presente in natura e non deriva dalla trasformazione di altra forma di energia.
Le reazioni che coinvolgono l'energia nucleare sono principalmente quelle di fissione nucleare, di fusione nucleare e quelle legate alla radioattività (decadimento radioattivo).
Nelle reazioni di fissione (sia spontanea, sia indotta), nuclei di atomi con alto numero atomico (pesanti) come, ad esempio, l'uranio, il plutonio e il torio si spezzano producendo nuclei con numero atomico minore, diminuendo la propria massa totale e liberando una grande quantità di energia. Il processo di fissione indotta viene usato per produrre energia nelle centrali nucleari. Le prime bombe atomiche, del tipo di quelle sganciate su Hiroshima e Nagasaki, erano basate sul principio della fissione. Si deve notare che in questo contesto il termine atomico è assolutamente inesatto o almeno inappropriato in quanto i processi coinvolti sono viceversa di tipo nucleare, coinvolgendo i nuclei degli atomi e non gli atomi stessi.
Nelle reazioni di fusione, i nuclei di atomi con basso numero atomico, come l'idrogeno, il deuterio o il trizio, si fondono dando origine a nuclei più pesanti e rilasciando una notevole quantità di energia (molto superiore a quella rilasciata nella fissione, a parità di numero di reazioni nucleari coinvolte).
In natura le reazioni di fusione sono quelle che producono l'energia proveniente dalle stelle. Finora, malgrado decenni di sforzi da parte dei ricercatori di tutto il mondo, non è ancora stato possibile realizzare, in modo stabile, reazioni di fusione controllata sul nostro pianeta, anche se è in sviluppo il progetto ITER, un progetto che con il successore DEMO darà vita alla prima centrale nucleare a fusione del mondo. È invece attualmente possibile ottenere grandi quantità di energia attraverso reazioni di fusione incontrollate, come ad esempio nella bomba all'idrogeno.
Le reazioni di decadimento radioattivo coinvolgono i nuclei di atomi instabili, che tramite processi di emissione/cattura di particelle subatomiche (radioattività) tendono a raggiungere uno stato di maggior equilibrio, in conseguenza della diminuzione della massa totale del sistema. Quelle in cui si ha la maggiore quantità di energia liberata sono i processi di diseccitazione gamma: le particelle interessate sono fotoni generalmente ad alta energia, ovvero radiazioni elettromagnetiche alle frequenze più alte (anche se più precisamente si ha sovrapposizione fra le frequenze delle emissioni X di origine atomica e gamma di origine nucleare).


L'energia nucleare è data dalla fissione o dalla fusione del nucleo di un atomo. La prima persona che intuì la possibilità di ricavare energia dal nucleo dell'atomo fu lo scienziato Albert Einstein nel 1905. Per ricavare energia dal nucleo dell'atomo esistono due procedimenti opposti:
la fusione (unione) di nuclei leggeri
la fissione (rottura) di un nucleo pesante


Lo sfruttamento dell'energia nucleare in Italia ha origini lontane. Nonostante le restrizioni dovute sia ai postumi della seconda guerra mondiale (che diminuivano le risorse economiche che potevano essere utilizzate per la ricerca) che agli accordi di pace (che imponevano all'Italia di non poter disporre di un'industria per l'arricchimento del combustibile), la decisione di costruire la prima centrale elettronucleare venne infatti presa già all'indomani della conferenza "Atomi per la pace" di Ginevra dell'8-20 agosto 1955 e portò l'Italia, nel corso degli anni sessanta, ad avere sul proprio territorio tre impianti di prima generazione basati sulle tre più innovative tecnologie dell'epoca (ossia i reattori di tipo BWR e PWR di origine statunitense e quello di tipo GCR-Magnox di origine britannica).

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